È del Gargano la farina più antica del mondo.
Gargano, una lunga storia di molitura
Ha 32mila la farina più antica del mondo, rinvenuta nel 2015 nella Grotta di Paglicci a Rignano Garganico, in provincia di Foggia.
L'hanno scoperta i ricercatori dell'Università degli Studi di Firenze e Siena, gli stessi che sempre in quell'anno avevano fatto un ritrovamento simile, ma stavolta in Toscana, a Bilancino nel Mugello.
Nella grotta di Paglicci, gli archeologi hanno ritrovato alcuni granuli di amido d'avena sulla superficie di una macina usata dall'Homo Sapiens, e la Prof.ssa Marta Mariotti Lippi ritiene che i chicchi, prima della molitura, fossero stati trattati a caldo, in un procedimento in uso ancora oggi in Asia.
Una farina nata prima dell’agricoltura
Gli abitanti del Gargano di 32.000 anni fa non erano ancora agricoltori e quindi stanziali, ma erano cacciatori e raccoglitori. L’agricoltura, infatti, non era ancora stata scoperta, per cui gli abitanti di Grotta Paglicci raccoglievano chicchi di graminacee, in questo caso avena.
Le fasi della lavorazione della prima farina della Storia
La farina rinvenuta nel foggiano è stata ampiamente lavorata dai nostri antenati. I ricercatori hanno potuto risalire a quattro diverse fasi:
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L’essiccazione dei chicchi, che sembra essere stata accelerata con un trattamento termico
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La macinazione tramite un pestello (una pietra levigata)
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Il mescolamento con l’acqua
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La cottura
Non solo avena
I raccoglitori del Paleolitico preferivano l’avena, che è stata ritrovata in gran numero nella Grotta di Paglicci, anche pechè il frrumento è stato domesticato solo più tardi in Oriente. Nella grotta, però, sono state ritrovate anche graminacee spostanee di altro tipo, un aspetto che indica un elevato sviluppo sociale, visto che raccolta e cottura avrebbero richiesto parecchio tempo e impegno alla comunità.